L'albicocca precoce presenta una forma rotondeggiante e leggermente ovale, dalle dimensioni contenute; si distingue da una sottilissima lanugine e da un gusto molto dolce e zuccherino. Si chiama precoce perché il raccolto viene anticipato nei mesi di luglio-agosto.
L'albicocca precoce cresce bene in un terreno fertile, piuttosto asciutto e ben drenato.
Si tratta di una varietà proveniente dall'Asia che non teme le temperature più fredde, anzi trova il suo habitat naturale proprio durante le coltivazioni invernali. Nonostante questo, è una pianta vulnerabile alle ultime gelate prima della bella stagione, quindi è necessario ricorrere a coperture o pacciamatura.
Prima di mettere a dimora le piantine, si consiglia di preparare il terreno con compost organici di letame maturo e sali minerali.
Si consiglia di partire con piantine già formate da comprare direttamente in serra, dal giardiniere di fiducia o in un vivaio. Prima di metterle a dimora è necessaria una fase di concimazione preventiva, ricordandosi di mantenere una distanza di 4 m sulla fila e di 5-6 m sulle file parallele di piantine.
La pianta fruttifica in genere dopo due anni dal trapianto, periodo nel quale è fondamentale irrigare e concimare con fertilizzanti a base naturale; solo nei casi peggiori di malattie e contaminazione, si deve ricorrere a interventi con trattamenti anti-parassitari.
La pianta dell'albicocca precoce non ha necessità di cure particolari: tra i trattamenti fondamentali, però, si consiglia di concimare e irrigare di frequente, facendo attenzione a mantenere sempre il terreno fresco e asciutto.
Per agevolare la crescita migliore dell'albero si deve arricchire il terreno con sostanze nutritive come compost organici di humus di lombrico, femminelle di pomodoro e macerato di ortiche, il tutto unito a letame maturo e stallatico, sali minerali e poltiglia bordolese a base di rame.
Il giardiniere di fiducia saprà consigliare nella scelta delle migliori combinazioni per nutrire il terreno del frutteto.
Inoltre, un'altra tecnica importante è la pacciamatura che si può effettuare sia sul terreno in campo aperto che in vaso: consiste di un sottile telo di juta, di paglia o di lana che si inserisce a diretto contatto con il suolo e previene la disidratazione e la dispersione delle sostanze nutritive, oltre alle incursioni di insetti e malerbe infestanti.
L'albicocca soffre di alcune malattie fungine, come la monilia, il corineo e la famigerata bolla che colpisce anche la pianta del pesco: tutte queste patologie prodotte da funghi, causano la deformazione del fusto, delle foglie e dei fiori della pianta, con conseguente marciume del frutto. Per prevenire queste malattie, si utilizzano compost organici speciali, come quelli ricchi di equiseto, un'erba aromatica dalle proprietà antibatteriche molto forti, oppure di silicio e humus di lombrico.
L'albicocca precoce ha un gradevole sapore dolce e una consistenza soda e compatta, molto meno succosa della pesca.
Viene utilizzata in pasticceria nella preparazione di dolci da pasto, crostate all'albicocca, biscotti, confetture, specialità tipiche regionali a base di arancia e canditi.
È un frutto versatile ricco di carotene e vitamina C, perfetto nella merenda dei bambini ma anche in una dieta ipocalorica.
Dopo il raccolto che si effettua verso luglio-agosto, le albicocche si possono conservare in frigorifero per una ventina di giorni, oppure affettare e lasciare macerare sottovuoto.