Il Fico Brogiotto Bianco presenta foglie grandi, molto carnose e divise in lobi. Il frutto è color verde-giallastro con una ricca polpa molto dolce, soda e dal colore rosso. Botanicamente i fichi rappresentano la parte commestibile, anche se sono considerate solo infiorescenze e non veri e propri frutti.
Il Fico Brogiotto bianco predilige temperature miti e costanti, anche se resiste agli inverni più rigidi, soprattutto se il tronco è lignificato bene. Il terreno migliore per la sua coltivazione è ricco di sostanze organiche, sciolto e ben drenato, per questo si consiglia di aggiungere letame ben maturo e compost, evitando quantità eccessive di azoto e un’irrigazione abbondante e poco costante.
Il periodo migliore per il trapianto di questa varietà è l’inizio di ottobre fino alla prima decade di aprile, facendo attenzione a evitare i periodi di particolare freddo, in cui la terra gela e non può essere lavorata agevolmente. Per ciascuna pianta bisogna scavare una grande buca, della profondità di circa 70 centimetri e di circa 60 centimetri di larghezza e lunghezza.
Il Fico Brogiotto bianco può essere coltivato anche in vaso o in fioriere di grandi dimensioni, sebbene dotato di radici che vogliono espandersi liberamente. Le dimensioni che potrà raggiungere la pianta, dunque, dipenderanno in gran parte dallo spazio che avrà a disposizione e quindi dall’ampiezza del contenitore. In quest’ultimo caso, necessita di quantità maggiori di stallatico e compost oltre a irrigazioni regolari ma non eccessive, per evitare ristagni di acqua alle radici.
Per quanto riguarda le modalità di trapianto, la pianta va inserita nella buca diritta, lasciando il colletto fuori dal terreno per poi premere la terra e annaffiarla delicatamente, favorendo l’attecchimento.
Uno dei trattamenti utili in caso di coltivazione in orto è l’inzaffardatura, che consiste nell’ammollo delle radici in una miscela di letame, acqua, terra e sabbia per circa un quarto d’ora al fine di facilitare l’attecchimento. Per favorire uno sviluppo adeguato di questa varietà, inoltre, si consiglia di mantenere una distanza di circa 6 metri tra una pianta e l’altra.
Riguardo all’irrigazione, il Fico Brogiotto bianco non necessita di grandi quantità di acqua, che è richiesta solo in estate e nei periodi di particolare siccità. Nel caso di piante adulte, invece, basterebbero anche solo piogge abbondanti nei 15 giorni antecedenti la maturazione per garantire un raccolto abbondante e frutti molto dolci. Una soluzione adottata spesso dai coltivatori più esperti è la pacciamatura, che viene effettuata per impedire alle erbe infestanti di crescere, rubando spazio alle radici del fico. Per farlo, è necessario adagiare uno strato di paglia o erba appassita attorno a ciascuna pianta, mantenendo sempre la giusta umidità. In assenza di questi due rimedi naturali è possibile ricorrere al classico telo nero.
Il Fico Brogiotto bianco è soggetto ad alcune malattie fungine come la ruggine del fico, che si presenta con macchie giallastre sull’area superiore delle foglie che causano la loro caduta anticipata. Anche la Botrite è molto pericolosa perché attacca le foglie e i rami più giovani, inaridendoli.
Tra gli insetti più frequenti, invece, ricordiamo le cocciniglie, i calabroni e le vespe, oltre a specie di provenienza lontana che vengono diffusi in modo accidentale attraverso navi e aerei, come ad esempio il punteruolo nero, che giunge dal Sud est Asiatico.
Oltre a insetti e parassiti, questa varietà è colpita anche dagli uccelli che sono golosi dei suoi frutti. La specie che attacca più frequentemente il fico è il merlo, soprattutto nei periodi di maturazione dei frutti.
Dal colore verde chiaro nella parte esterna, il frutto presenta una polpa rossa e ricchissima di semi dal sapore dolcissimo, perfetto per preparare marmellate, composte, frullati gustosissimi o per guarnire alcuni dessert. Il Fico Brogiotto bianco si presta anche a gustosi aperitivi a base di formaggio stagionato e prosciutto crudo o speck, oltre ad abbinarsi bene al gorgonzola e a diverse varietà di vino rosso. Si tratta di un frutto che si conserva in frigorifero per un massimo di 10 giorni o esternamente per una settimana circa, facendo attenzione a non ammassare i fichi gli uni sugli altri, per evitare che marciscano.