La patata è un tubero appartenente alla famiglia delle Solanacee, originario dell'America Latina e coltivato con successo in altre aree del mondo. Forma, dimensioni, colore della buccia e della polpa dipendono dalla varietà, ma per la maggior parte tendono al giallo e al rosso.
L'ortaggio richiede un terreno drenante, non argilloso, soffice, ad alta concentrazione di minerali e privo di ciottoli, per consentire una crescita ottimale. Dal momento che si sviluppa sotto terra, infatti, ha bisogno di un suolo con una spiccata attitudine a modellarsi, ragion per cui è importante eliminare qualsiasi ostacolo.
La coltivazione prenderà il via quando le temperature notturne non scenderanno al di sotto dei 10°C. Per la semina basterà praticare dei solchi profondi 15-20 cm e distanti 70-80 cm l'uno dall'altro, mentre sulla stessa fila sarà previsto uno spazio libero di 25-30 cm fra una pianta e l'altra.
Nel caso delle patate non è corretto parlare di piantumazione per seme. Pur producendone in quantità cospicue alla fine del periodo di coltivazione, l'estrazione della semenza dalla pianta non è un'operazione agevole, pertanto viene quasi sempre scartata a priori.
Diverso è il caso della piantumazione per pianta o, meglio, della moltiplicazione per talea. Si possono usare piccoli ortaggi interi oppure in spicchi, tagliati il giorno prima e fatti asciugare per evitare fenomeni di marcescenza. Va ricordato che ogni tubero deve presentare almeno un germoglio in superficie.
Il periodo migliore per iniziare le operazioni è, in genere, previsto per aprile-maggio. Tuttavia esistono altre due possibilità: la coltivazione precoce fra novembre e febbraio e quella bisestile, tipica dei mesi di agosto e settembre. In ogni caso, bisogna sempre assicurarsi che la temperatura notturna non vada al di sotto dei 10°C.
Una volta preparato il terreno, occorre eseguire una fertilizzazione di fondo con letame maturo di provenienza ovina o bovina e supplementazioni di cenere di legna, per assicurare un apporto ottimale di potassio. Il quantitativo ideale di concime è di 1.5 Kg per ogni pianta, da distribuire sui solchi.
Quando le piantine iniziano a svilupparsi, occorre procedere al rincalzo con la terra circostante. Se scavando si nota la presenza di patate, prelevarne 3 o 4 per alloggio, poi coprire. Ripetere l'operazione un'altra volta, dopo che la pianta sarà ulteriormente cresciuta: il raccolto sarà molto più proficuo.
Le patologie a cui è soggetta la pianta sono gli attacchi da parte della dorifera, della peronospora e della tignola della patata.
La prima appartiene alla famiglia dei coleotteri: le soluzioni vanno dagli interventi manuali all'uso di prodotti come l'olio di neem e il piretro.
La seconda è un fungo che danneggia anche i tuberi e provoca macchie e seccume nelle foglie. L'unico intervento efficace è la prevenzione con supplementazione di rame.
Quanto alla tignola, invece, la sua azione si focalizza sulla polpa. L'uso di varietà a maturazione precoce, la tecnica del rincalzo e l'impiego di patate sane al momento del trapianto ne impediscono la comparsa.
La patata ha un sapore tendente al dolciastro, che dipende dall'alto contenuto di amidi. Si mangia sempre previa cottura (al forno, lessata o fritta in abbondante olio) come contorno per carne e pesce oppure come ingrediente per altre pietanze, dall'antipasto al dessert.
La sua conservazione richiede un luogo buio, fresco e asciutto per mantenere la polpa soda. Una volta tagliato e sbucciato, l'ortaggio deve essere lavorato e cotto al più presto, onde evitare fenomeni di ossidazione.