Lo spinacio è un ortaggio molto versatile in cucina: si può lessare e ottenere delle foglie morbide e porose con cui preparare farce per torte salate (ad esempio la Pasqualina), condimenti per primi piatti, impasti per pasta fresca come fettuccine, tagliatelle e gnocchi, contorni, polpette e molto altro ancora. Si semina nei mesi tra febbraio e aprile (nelle colture primaverili) e tra agosto e settembre (nelle coltivazioni invernali).
Il raccolto avviene circa 180-200 giorni dopo la piantumazione, in base alle differenti colture stagionali, in genere da settembre a marzo-aprile.
Lo spinacio richiede un terreno di medio impasto, ricco di sostanze nutritive, fresco, organico e ben drenato per limitare al massimo il ristagno dell'acqua delle irrigazioni.
Prima di seminare è fondamentale dissodare il terriccio con abbondanti vangature e renderlo soffice e morbido: per quanto riguarda la concimazione, meglio sfruttare quella della coltura precedente. Lo spinacio cresce bene con compost di letame molto maturo, quasi in decomposizione.
Il trapianto avviene circa 50-60 giorni dopo la semina.
Si semina da febbraio ad aprile per le colture in primavera e da agosto a settembre per quelle invernali. Nel mese di aprile è opportuno scegliere una varietà di spinacio lenta a montare: con questa espressione si intende foglioline che hanno uno sviluppo progressivo più lento ed è importante rispettarlo con un tipo di coltura biologica e del tutto naturale.
I semi vanno interrati a una profondità di circa 1-3 cm: la semina oggi si effettua in vari modi, a mano (a spaglio, distribuendo la semenza in modo uniforme) e a macchina per i terreni di vaste dimensioni.
Per quanto riguarda la coltivazione dello spinacio, le cure e i trattamenti, come prima cosa è necessario effettuare numerose scerbature e sarchiature, rigorosamente a mano con zappa e rastrello. Queste operazioni servono a smuovere il terreno e a renderlo sempre morbido e soffice, arioso e privo di malerbe. Con la sarchiatura si rompe l'eventuale crosta di terreno che si forma con il freddo e la grandine, e allo stesso tempo si rimuovono piante infestanti ed erbacce.
Dopo la semina è opportuno effettuare una prima rollatura del suolo, soprattutto se lo strato superiore è molto soffice e tenero.
Infine le irrigazioni: devono essere più copiose durante la germinazione delle foglioline e distribuite durante i mesi, in base alla necessità e al livello di precipitazioni.
Per quanto riguarda la concimazione, si usa letame solo se maturo, quasi in via di decomposizione, miscelato a sali minerali come potassio e rame.
Le malattie più diffuse dello spinacio sono peronospora, fusarium, botrite e altre virosi difficili da debellare che si prevengono utilizzando sempre dei materiali agricoli disinfettati e igienizzati.
Gli insetti e i parassiti che minacciano lo spinacio sono afidi, pidocchi, larve del melone e del cotone, nottue e il cosiddetto grillo-talpa, una specie di coleottero che scava in profondità. Inoltre, la pianta viene attaccata in estate da vere e proprie colonie di lumache e cimici che ne compromettono il successo del raccolto.
Lo spinacio richiede un terreno di medio impasto, ricco di sostanze nutritive, fresco, organico e ben drenato per limitare al massimo il ristagno dell'acqua delle irrigazioni.
Prima di seminare è fondamentale dissodare il terriccio con abbondanti vangature e renderlo soffice e morbido: per quanto riguarda la concimazione, meglio sfruttare quella della coltura precedente. Lo spinacio cresce bene con compost di letame molto maturo, quasi in decomposizione.
Il trapianto avviene circa 50-60 giorni dopo la semina.