Il pomodoro San Marzano Nano ha una forma allungata e periforme, di pezzatura piuttosto grossa (sui 120 gr).
È caratterizzato da un colore rosso brillante, uniforme ed omogeneo. Questa varietà di pomodoro è ottima consumata fresca all'interno di gustose insalate, ma è prelibata anche come frutto rosso.
Si adatta molto bene a quasi tutti i tipi di terreni, soprattutto quelli ben drenati, fertili e a medio impasto, meglio ancora se freschi. La pianta va disposta verso il sole e in un luogo caldo e luminoso. Per quanto riguarda la concimazione, almeno una settimana prima del trapianto, è bene introdurre una sostanza organica e un concime ternario di qualità. Cresce bene in serra da febbraio e matura all'aria aperta, con protezione, da fine marzo a metà aprile. Le temperature ottimali sono tra i 20 e i 24°C, mentre sotto i 2° rischia di morire.
La semina del pomodoro San Marzano Nano avviene tra gennaio e febbraio in serra, oppure a pieno campo tra marzo e aprile. È importante interrare i semi alla profondità di almeno un centimetro e con una distanza di circa un metro tra le varie file di sementi. Per coltivare i pomodori in pieno campo è bene sistemare dei sostegni che possano reggere al meglio la pianta.
Le piantine, invece, vanno interrate in primavera, nei mesi tra marzo e aprile.
Per quanto riguarda la coltivazione, il pomodoro di questa varietà ha bisogno di un buon apporto d'acqua, soprattutto durante la crescita. Le quantità aumentano in base allo sviluppo dei frutti e al loro ingrossamento progressivo.
La concimazione è un trattamento fondamentale: è necessario introdurre quantità bilanciate di azoto per tutta la fase di coltivazione, dal trapianto al raccolto. Il potassio e il fosforo sono sali minerali importanti in base alla metratura della piantagione; altri nutrienti come rame, calcio e magnesio sono altresì necessari per limitare l'aggressione delle bacche da agenti patogeni e per impedire che la pianta marcisca. La raccolta del pomodoro San Marzano avviene da agosto, fino ai mesi di settembre/ottobre, proprio come l'uva. Viene effettuata quando il frutto è maturo e ha raggiunto la classica forma allungata e a pera, oltre al colore rosso vivace. Si conserva in frigorifero per mantenere le sue caratteristiche organolettiche e la propria genuinità: dura 10 giorni, poi va necessariamente consumato.
Tra le patologie di cui soffre il pomodoro San Marzano c'è la peronospora, la tracheomicosi e la batteriosi.
I frutti succosi di questa pianta mediterranea, coltivata principalmente in Campania e a Napoli, possono venire attaccati da molteplici insetti e microrganismi come le classiche cimici (molto comuni nella stagione estiva), ma anche le afidi e il tipico ragnetto rosso, noto in genere come acaro.
La pianta del pomodoro San Marzano soffre anche di virosi.
Per contrastare la proliferazione della flora batterica e micotica è opportuno inserire nel terriccio i sali minerali, tra cui la poltiglia bordolese (rame).
Il pomodoro San Marzano nano si riconosce immediatamente per un piacevole gusto agrodolce che lo rende ottimo consumato crudo all'interno di insalate di stagione.
Il suo sapore così rotondo fa sì che sia utilizzato spesso per la classica pummarola, la salsa di pomodoro estiva che viene conservata in comodi vasetti sottovuoto. Con la passata di pomodoro si condisce la pasta, si arricchiscono le melanzane alla parmigiana e si cucinano altre deliziose ricette della tradizione italiana. Il pomodoro si conserva in frigorifero per una decina di giorni: i vasetti sigillati e sottovuoto, invece, possono durare anche parecchi mesi.