Con fiori dalla forma lanceolata e tenere foglie verdi, questa varietà nasce in luoghi umidi in penombra. Il nome aglio orsino deriva da un'abitudine degli orsi che emergono dal letargo e, attratti dall'odore, amano cibarsi di questa pianta.
Per riuscire a replicare le condizioni ideali di crescita di quest'erba spontanea si dovranno individuare terreni ombreggiati o semi-ombreggiati, in modo tale che i raggi solari diretti arrivino solo per poche ore. Puntando su un orientamento a est o a ovest si potrà godere di un'esposizione solo nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio. Essendo una varietà rustica, l'aglio orsino è in grado di reggere temperature anche inferiori allo zero termico. Il substrato ideale contiene un'ottima presenza di materia organica ed è a impasto soffice.
Nel piantare questa varietà è possibile procedere già nel mese di ottobre in campo aperto. Per una coltivazione più ordinata, si possono predisporre delle buche a distanza di 20-30 cm in cui interrare i bulbi a gruppetti di tre, con l'apice rivolto verso l'alto. La germogliazione avviene poco dopo soprattutto se si utilizza un tessuto non tessuto, che protegge dal freddo eccessivo e crea un ambiente ricco di umidità. Tra i principali vantaggi di questa varietà si ritrova proprio il fatto che la sua coltivazione può iniziare in autunno, poiché sopporta eventuali gelate.
L'aglio orsino non richiede particolari cure durante la coltivazione, proprio perché è una specie abituata a proliferare in ambienti ostili. Ad ogni modo, per ottenere i migliori risultati si dovrà cercare di ricreare la condizione atmosferica di un sottobosco. Ne risulta che è importante prestare attenzione alla quantità di irrigazioni, bagnando in maniera costante la pianta sin da quando è in vaso. Nel momento in cui viene trasferita in campo aperto, l'irrigazione a goccia potrebbe essere una valida soluzione, in grado di scongiurare il più possibile i pericolosi ristagni idrici. Per un'ottima raccolta è cruciale eliminare tutte le erbacce, che costituiscono un intralcio alla crescita della pianta, dato che cercano di sottrarre nutrienti. Nell'ottica di ottenere dei bulbi e delle foglie ricchi di sapore da utilizzare in cucina, è importante programmare la raccolta prima della fioritura, che generalmente avviene da aprile inoltrato fino a giugno. In questo modo tutti gli aromi saranno concentrati.
Tra gli aspetti più interessanti e curiosi legati a questa coltura vi è sicuramente il ruolo svolto dall'odore caratteristico e pungente, che oltre a dare gusto in cucina, riesce a tenere lontano insetti e parassiti. Basti pensare che il macerato d'aglio è un prodotto utilizzato come insetticida naturale e non stupisce che questa pianta possa vantare dei meccanismi di difesa superiori a molte altre. Tuttavia, quando viene coltivata può essere soggetta a patologie che derivano principalmente da marciumi radicali e dall'azione di alcuni funghi particolarmente resistenti.
Anche se l'aglio orsino viene utilizzato in cosmesi, trova prevalentemente impiego in cucina, dove è molto apprezzato all'interno di insalate e di frittate primaverili molto saporite. Inoltre, è indicato per conferire note pungenti alle pietanze a base di carne, nonché a minestre rustiche. Senza dubbio l'utilizzo prevalente è nel pesto d'aglio orsino, che viene preparato anche con le foglie più tenere della pianta da raccogliere prima della fioritura. Può essere conservato a lungo se si lavano e asciugano le foglie, che vanno riposte all'interno di un contenitore adeguato.