L'albicocca tardiva

Caratteristiche dell'albicocca tardiva

Originaria del Mediterraneo e coltivata da mille anni, l'albicocca tardiva è una varietà di frutto che si caratterizza per il bellissimo colore arancione tendente al cremisi, una polpa soda e un nocciolo ovale. Come coltura tardiva, è indicata per le zone più fredde.

Terreno e concimazione dell'albicocca tardiva

Le varietà di albicocca tardiva prediligono le zone miti, anche se proprio in virtù della loro peculiarità possono adattarsi perfettamente anche ai climi settentrionali e più temperati. La fioritura posticipata riesce ad aggirare il pericolo delle gelate primaverili. Queste piante risultano piuttosto versatili per quel che riguarda la tipologia di terreno, anche se prediligono sicuramente un impasto ben drenato, che previene qualsiasi tipo di ristagno idrico. L'esposizione a sud è da preferirsi, poiché per arrivare a perfetta maturazione l'albicocca richiede molte ore di luce solare.

Piantumazione dell'albicocca tardiva

La piantumazione è cruciale per riuscire a garantire una produzione vigorosa: la messa a dimora deve perciò essere pianificata con molta attenzione. È possibile piantare questa varietà tra fine ottobre e dicembre oppure tra la fine di febbraio e l'inizio di aprile. Le piante devono essere interrate alla giusta profondità, affinché il punto d'innesto non sia coperto e all'apparato radicale venga garantito il corretto supporto. La distanza di impianto deve essere di almeno cinque metri tra le singole piante e di sei metri tra i filari.

Coltivazione dell'albicocca tardiva

L'albicocca tardiva non richiede cure eccessive, soprattutto nel momento in cui la pianta ha raggiunto la maturità. Una buona potatura annuale consente di rinforzare la pianta e al tempo stesso di stimolare la nuova crescita e la fruttificazione. Effettuando quest'operazione è fondamentale partire dai rami più alti, se l'obiettivo è quello di ottenere frutti in abbondanza. Se invece l'albicocco è impiegato a uso ornamentale, la potatura dovrà essere effettuata sui rami inferiori. Oltre alla potatura risulta particolarmente importante somministrare ogni anno una corretta dose di stallatico, cui deve essere associata una concimazione specifica per piante fruttifere. Per quel che concerne le irrigazioni, si dovrà garantire un costante e abbondante apporto idrico, soprattutto nei primi anni di età della pianta. Quando quest'ultima può considerarsi affrancata, le irrigazioni possono diradarsi. La raccolta avviene da fine luglio, quando il frutto raggiunge la piena maturazione.

Malattie dell'albicocca tardiva

Il nemico principale di questa coltura è senza dubbio la cocciniglia, un parassita che si nutre della linfa della pianta e ne impedisce la fruttificazione ottimale. In maniera non dissimile, l'afide farinoso compare sulla lamina fogliare inferiore con la caratteristica "melata" e la indebolisce. Tra i funghi che possono intaccare la coltivazione dell'albicocca tardiva troviamo il corineo, che compare quando il clima è caldo-umido e si manifesta con macchie di colore violaceo sulle foglie. Anche il mal del piombo può compromettere il vigore della pianta. Entrambi vanno combattuti mediante specifici anti-fungini.

Peculiarità dell'albicocca tardiva

L'albicocca tardiva ha una dolcezza che mitiga leggermente il retrogusto asprigno delle varietà precoci. Può essere consumata fresca, sia come spuntino veloce, sia come ingrediente nella macedonia. Trova impiego all'interno di varie preparazioni dolci, ma sorprende il palato in abbinamento con la carne di maiale. Per conservare più a lungo possibile questo delizioso frutto, è possibile sciropparlo: basta tagliarlo a metà, rimuovere il nocciolo e inserirlo in un contenitore sterile colmo di una soluzione di acqua e zucchero. In alternativa, si possono realizzare delle marmellate, che consentono di ritrovare il gusto dell'albicocca tutto l'anno.