L'alloro (o "Laurus Nobilis") è un'erba aromatica tipica della macchia mediterranea, che predilige i sottoboschi. Ha piccoli fiori gialli e foglie allungate di colore verde intenso, dai contorni frastagliati. In campi aperti e incolti, può raggiungere altezze ragguardevoli.
Il terreno ideale è a medio impasto o argilloso, ma la pianta riesce ad adattarsi a qualsiasi tipo di suolo, purché privo di ristagni. Anche la capacità di adattamento alle temperature è elevata: pur vivendo bene in ambienti siccitosi, il Laurus Nobilis riesce a resistere al gelo.
La messa a dimora va fatta in autunno, in un'area ventilata e soleggiata, utilizzando del concime liquido insieme all'acqua di irrigazione e tenendo il terreno coperto con un telo di plastica, per favorire la germinazione. In questa fase è importante eliminare regolarmente la condensa e controllare l'umidità del substrato.
La piantumazione per seme è una strada percorribile quando non si vuole ottenere per forza un esemplare identico a quello d'origine. Viene eseguita nella stagione autunnale, previa scarificazione delle sementi in acqua bollente e, successivamente, portata a temperatura ambiente.
La piantumazione per pianta, invece, può essere fatta per talea, sia in campo aperto che in vaso. In entrambi i casi, è indispensabile usare del terriccio universale (o addizionato con argilla) effettuare una pacciamatura, integrare l'apporto idrico con concime liquido e-o antiparassitario e rispettare una distanza di 70 cm circa tra un arbusto e l'altro.
L'alloro ha il pregio di diventare rigoglioso senza particolari trattamenti: bastano cure costanti e alla portata di tutti per mantenerlo in vita.
Soprattutto poco dopo la messa a dimora, è indispensabile somministrare la giusta quantità di acqua. Il terreno deve essere umido e privo di crepe; tuttavia esagerare con l'apporto idrico può fare male alla pianta e causare marcescenza alle radici.
Quanto alla potatura, quella invernale rappresenta un passaggio obbligato: bisogna tagliare i rami malati o danneggiati dal freddo, per favorire la comparsa di nuove propaggini.
Anche dopo la fioritura primaverile occorre recidere tutte le estremità della pianta. Il taglio dovrà essere a 45°, netto e senza sfilacciature.
Essendo una specie perenne e sempreverde, ogni mese è buono per la raccolta delle foglie di lauro; tuttavia la concentrazione di oli essenziali è maggiore nel periodo tra l'inizio di gennaio e la metà di aprile.
Il Laurus Nobilis non è immune a infestazioni, Cocciniglia in primis. Quest'ultima si manifesta con macchioline brunastre sulle foglie e va contrastata con un antiparassitario a base di piretro o poco alcool applicato sulla superficie.
Altra insidia è la "Trioza Alacris", conosciuta come psilla del lauro: deposita le uova e si nutre di linfa, arrestando la crescita dell'esemplare colpito. Anche in questo caso il rimedio è il piretro.
È indispensabile, inoltre, osservare le foglie: quelle gialle sono un segnale di mancanza d'acqua, mentre una loro colorazione bruna indica il problema contrario.
Il lauro sprigiona note balsamiche che lo rendono particolarmente interessante come erba aromatica e pianta officinale.
In cucina accompagna egregiamente arrosti, legumi (fagioli, in modo particolare), insaccati, liquori e perfino dolci, sia fresco sia essiccato.
Fa parte della composizione di molti preparati erboristici per le sue peculiarità digestive, espettoranti e antidolorifiche. Si trova sotto forma di estratto titolato, olio essenziale e in miscele per tisane.
Piccoli e grandi arbusti si prestano anche alla realizzazione di siepi e all'ars topiaria, a scopo ornamentale.