Il cappuccio crauto

Caratteristiche del cappuccio crauto

Il cappuccio crauto è una varietà di crucifere dalla forma tondeggiante ma leggermente più ovale, con caratteristiche foglie increspate molto gustose, fresche e croccanti. Di un color verde chiaro, tendente al bianco, il crauto è l'ortaggio per eccellenza in Germania e nei Paesi Nordici, stufato e in agrodolce.

Terreno e concimazione del cappuccio crauto

Il cappuccio crauto è un ortaggio che ama un clima freddo, invernale, ma si adatta bene anche alle temperature più miti: è consigliabile l'esposizione al sole, ma con reti ombreggiate per ripararlo dai raggi diretti. Per quanto riguarda il terreno, deve essere ben dissodato, fresco e nutrito di sostanze organiche come letame maturo e sali minerali, rame, potassio, zinco, magnesio ma anche un misto di ortiche.
L'epoca di trapianto è dopo aprile, quando le temperature si alzano gradualmente e le giornate si allungano.

Piantumazione del cappuccio crauto

Come per tutte le altre varietà di cavolo, anche il cappuccio crauto si semina nei mesi invernali, a gennaio e febbraio: è consigliato piantare i semi a una distanza di almeno 40 centimetri nella stessa fila e di circa 50 centimetri tra le file parallele.
Mentre la semina si effettua all'interno di serre e di tunnel protetti, il trapianto in vaso o in campo aperto avviene da aprile in poi ed è necessario proteggere le piantine con teli di plastica, almeno fino a maggio inoltrato.
È importante preservare il frutto dal vento e dalla brezza primaverile che può spezzare le foglie e rovinare il raccolto.

Coltivazione del cappuccio crauto

Il crauto è una crucifera della famiglia del cavolo cappuccio, con foglie verde chiaro increspate e un gusto deciso e leggermente agrodolce. Cresce bene in un terreno fresco, umido, arenoso, ricco di calce e di sostanze organiche come sali minerali, magnesio e manganese: non ama invece i terricci salicei.
Per coltivare al meglio il cavolo cappuccio crauto bisogna dissodare con cura il terreno ed esporre la pianta verso i raggi del sole, ma non sottoporlo alle giornate torride e afose: il trapianto si effettua in aprile sotto tendoni protettivi per riparalo da eventuali gelate primaverili, sostituendoli poi con reti ombreggianti.
Per quanto riguarda la concimazione e il trattamento, il cavolo crauto necessita di compost organici ricchi di letame maturo e sali minerali di vario tipo, di numerose sarchiature e di controlli periodici per estirpare erbacce e piante infestanti pericolose per il raccolto estivo

Malattie del cappuccio crauto

Le malattie del crauto sono quelle tipiche di altre crucifere, come la peronospora, la cimice del cavolo, la tignola, la cecidomia, la nottua e l'afide.
Inoltre, il crauto teme le incursioni di larve, lumache e cimici estive, di muffe e lieviti infestanti.
Per preservare il raccolto dall'attacco di colonie di insetti patogeni, è fondamentale sarchiare spesso il terriccio e non lasciare residui di coltura dopo il raccolto che possono attirare tante forme di vita pericolose per la salute del frutto. Anche le formiche possono costituire una minaccia per il cavolo crauto.

Peculiarità del cappuccio crauto

Si tratta di una verdura molto saporita che, una volta cotta e stufata, sprigiona dei gas e dei vapori agrodolci che ricordano l'aroma della cipolla.
I crauti vengono stufati o brasati in pentola o in un tegame di coccio come vuole la tradizione nordica tedesca e austriaca: sono ottimi anche conservati sotto spirito o sotto aceto di mele.
Conservati in barattolo, acquistano ancora più sapore e diventano degli ottimi appetizer per un bruch o una colazione rinforzata.
Dopo il raccolto, il crauto si conserva in frigo per circa due settimane, oppure si mette sotto aceto nei vasetti.