Il cavolo verza San Michele

Caratteristiche del cavolo verza San Michele

Terreno e concimazione del cavolo verza San Michele

Il cavolo verza San Michele necessita di un terreno soffice e ben drenato, sciolto e ricco di sostanze organiche.
Viene coltivato nelle colline modenesi e ama un clima mitigato: il vento e la brezza di questi luoghi ossigenano il terriccio che regala una produzione molto vigorosa.
La varietà di cavolo gradisce l'esposizione in pieno sole e si trapianta da luglio ad agosto per le colture autunnali e invernali. Si concima con letame maturo, stallatico pellettato, humus vario, femminelle di pomodoro e macerato di ortica.

Piantumazione del cavolo verza San Michele

I semi del cavolo verza San Michele si piantano verso marzo-aprile, ad una distanza di 40 cm sulla fila tra una piantina e l'altra e almeno 50 cm sulle file parallele dell'orto.
Una volta trascorsi circa 90-100 giorni è possibile procedere al trapianto in campo aperto o in vaso: non c'è bisogno di particolari tettoie e reti ombreggianti perché il cavolo verza coltivato in questi territori ama l'esposizione in pieno sole. Si può abbondare con la frequenza delle irrigazioni per idratare le piante durante le ore più afose della giornata estiva.

Coltivazione del cavolo verza San Michele

Il cavolo verza San Michele si coltiva nelle colline modenesi che godono di un microclima particolare, fresco e mitigato, con una leggera brezza tipica delle medie alture. Per quanto riguarda i trattamenti durante la coltivazione, la verza non richiede particolari cure perché é un prodotto rustico, coltivato in modo del tutto naturale e biodinamico.
In poche parole, si segue il ciclo della natura senza modificarne il decorso: si semina verso marzo-aprile, si trapianta in luglio e si raccoglie durante tutto il periodo invernale. Si fertilizza il terreno con compost organici di letame maturo e stallatico, miscelati ad arte con sali minerali come rame, zinco, potassio e magnesio. Altri concimi del tutto green e di origine organica sono l'humus di lombrichi e il macerato di ortiche e pomodoro.

Malattie del cavolo verza San Michele

Le malattie della verza sono la peronospora, la cavolaia, il fusarum e altre virosi che si prevengono utilizzando strumenti puliti e disinfettati al 100%, in modo da non contaminare il raccolto durante le operazioni di potatura.
Inoltre, le piantine di cavolo verza sono un vero paradiso per tanti insetti e organismi come lumache, cimici della soia, parassiti, larve del cotone e del melone, afidi e pidocchi infestanti. Bisogna fare attenzione anche ai coleotteri che depongono le uova tra le foglie: la verza è un prodotto piuttosto rustico e resistente, ma le larve possono essere fastidiose e insidiose durante la pulizia del cuore dell'ortaggio.

Peculiarità del cavolo verza San Michele

Il cavolo verza San Michele è un prodotto modenese rustico, un vero concentrato di vitamine, fibre e nutrienti.
Si presta a tante ricette in cucina: si può bollire, gratinare al forno o friggere per un risultato croccante.
Le foglie si lessano e si arrotolano come quelle di vite, pronte da farcire con ripieni di carne e di verdure.
Ovviamente, la consistenza dolce e tenera si presta bene per pietanze crude o appena scottate, mantenendo così intatte tutte le proprietà organolettiche della pianta.
Dopo il raccolto si conserva in frigorifero per circa 15 giorni.