Irrigazione dell'orto

Irrigazione dell'orto

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L’Irrigazione

Per avere un buon raccolto bisogna non solo irrigare, ma irrigare nella maniera giusta. La penuria d’acqua e le temperature estive sempre più alte impongono, tra l’altro, che ci si converta sempre di più a tecniche efficienti e rispettose dell’ambiente, preservando la redditività.

L’acqua è indispensabile per la crescita della piante. La quantità e i modi dipendono però dalla coltura, ma anche dalla natura del suolo (sabbioso, argilloso o umifero). Il primo si asciuga velocemente ma non si compatta, il secondo trattiene l’acqua, ma in caso di siccità diventa duro e impenetrabile. Il terzo è ideale: è quindi indispensabile non solo somministrare acqua, ma anche, per quanto possibile, migliorare la struttura del terreno perché questa penetri e venga trattenuta.

Inglobiamo sempre grandi quantità di ammendanti organici e, nel caso di terreni pesanti, anche un po’ di sabbia. Fondamentale poi è utilizzare il più possibile la pacciamatura, cioè coprire il terreno con materiali vegetali (cippato, foglie, sfascio del prato) o appositi teli: eviteremo l’evaporazione.

Quando e come irrigare

In primavera e in autunno l’irrigazione va fatta di preferenza la mattina. La superficie del terreno si asciugherà velocemente evitando di favorire l’insorgere di crittogame. Inoltre l’acqua in superficie non concorrerà all’abbassamento della temperatura, come farebbe invece di notte.

In estate è invece bene irrigare la sera. L’acqua non evaporerà, anzi, avrà il tempo di penetrare in profondità. In più le piante avranno tutto il tempo di reidratarsi. Bisogna in questo periodo evitare assolutamente di bagnare le foglie durante le ore più calde della giornata: le gocce, formando delle lenticelle, potrebbero causare delle scottature.

Possiamo scegliere tra diversi tipi di irrigazione: di superficie, interrata, microirrigazione goccia a goccia. Naturalmente per tutte queste si consiglia di utilizzare innanzitutto dell’acqua recuperata dalle piogge: oltre a evitare di sottrarne dalle falde non sarà calcarea e quindi non aumenterà il pH del nostro appezzamento.

I diversi tipi di irrigazione

L’irrigazione di superficie si fa a mano. Necessita solo di un tubo in gomma e una pistola per irrigazione. Si può però optare per soluzioni più comode ed efficienti: degli spruzzatori oscillanti oppure creare dei solchi lungo le file dove far scorrere l’acqua.

L’irrigazione interrata si basa sull’uso di tubi interrati a circa 20 cm di profondità, collegati ad ugelli che fuoriescono dal terreno ad orari programmati. È un sistema comodo, ma vi è molto spreco di acqua e un uso generalizzato che non tiene conto delle diverse esigenze di coltura.

La microirrigazione invece si fonda sull’uso di tubi forati (porosi o ali gocciolanti), da interrare o lasciare in superficie. Spesso sono autocompensanti (non hanno problemi per eventuali pendenze o sbalzi di pressione). L’acqua viene rilasciata lentamente, direttamente alle radici. Queste si sviluppano in profondità e il liquido non viene mai disperso. È forse l’approccio più ecologico ed economico oltre a garantire un minor impatto delle malattie crittogamiche in quanto le foglie non vengono mai bagnate. Inoltre, attraverso i tubi, si possono distribuire concimi idrosolubili. Anche in questo caso possiamo usare dei programmatori, più o meno essenziali. Alcuni possono essere collegati anche ad un pluviometro che eviterà la partenza dell’impianto nel caso di pioggia.