Fagiolo Borlotto

Caratteristiche

Perfetti per le minestre di fagioli e le ricette in umido, i borlotti si distinguono per una polpa tenera e striature rossastre sul bacello e sul seme.
Si piantano entro maggio e danno i primi frutti dopo 80-120 giorni dalla semina.
Necessitano di caldo e di sole, temono il freddo e l'eccessiva umidità, per questo è bene proteggere il terriccio con pacciamatura, reti antigrandine o particolari tunnel e tendoni plastificati.
È importante anche non esagerare con compost di azoto poiché il fagiolo lo assorbe in modo autonomo dall'aria: meglio concimare con potassio.

Terreno e Concimazione

Per quanto riguarda la semina, il fagiolo in generale si pianta entro i primi di maggio e non troppo in profondità: il semenzaio si effettua in vasetti tra marzo e aprile per poi proseguire con il trapianto in campo aperto dopo una quarantina di giorni.
Altrimenti, se si desidera piantare direttamente i semi nell'orto, il periodo migliore è tra aprile e maggio.
Si semina mantenendo una distanza tra i semi di 3-4 cm, su file parallele distanti almeno 50 cm; oppure, si può utilizzare la tecnica delle postarelle e impiantare 5-6 semi di fagioli per ogni buchetta a una distanza di almeno 20 cm.

Piantumazione

Le cure, i trattamenti e i segreti del contadino per avere un raccolto vigoroso sono tanti: la coltura a postarelle è molto efficace perché tutti i germogli partecipano assieme a bucare il terriccio e uscire dal suolo, con uno sforzo congiunto.
Inoltre, per accelerare la crescita del fagiolo borlotto si può lasciare in ammollo il seme per 12 ore, oppure frapporre una pacciamatura di paglia o una rete antigrandine per proteggerlo dalle intemperie. Se il terriccio assorbe troppa acqua, infatti, diventa molto più duro.
Le irrigazioni non devono essere troppo abbondanti per non causare uno stress idrico: si annaffia regolarmente mantenendo il terreno ben drenato.
Attenzione anche alle gelate notturne che possono compromettere l'intero raccolto: il freddo blocca lo sviluppo del fagiolo e lo fa marcire dall'interno, quindi meglio prevenire con coperture e teli, oppure particolari tunnel plastificati che verranno sostituiti da reti ombreggianti nei mesi più caldi. Il raccolto avviene 80-120 giorni dopo la semina.

Coltivazione

La pianta del fagiolo borlotto è originaria della Colombia, quindi è chiaro come preferisca un clima caldo e temperato: gradisce l'esposizione al sole e non si presta assolutamente alla coltura autunnale e invernale (a differenza di piselli e fave).
Necessita di un terriccio ben lavorato, morbido, soffice, drenato: prima della semina è bene vangarlo ripetutamente e renderlo accogliente.
Per quanto riguarda la concimazione, il fagiolo borlotto non necessita di molto azoto perché il legume lo trattiene direttamente dall'aria. Una maggiore quantità di azoto nel terreno può essergli fatale perché lo rende più appetibile per afidi e pidocchi; al contrario, la pianta ha bisogno di potassio.
Il trapianto avviene tra aprile e maggio.

Malattie

Per quanto riguarda le malattie del fagiolo borlotto, citiamo la rizzotonia, o marciume del colletto che attacca il seme e lo secca dall'interno: questa virosi è causata dal clima freddo e dall'eccessiva umidità.
Il fagiolo può essere attaccato anche dal cosiddetto marciume radicale e da batteriosi che provocano delle macchie sulla pianta e una diminuzione radicale della produzione. Si possono prevenire questi batteri con specifici concimi di rame. Inoltre, tra gli insetti che costituiscono minaccia per i fagioli borlotti ci sono i famigerati afidi e il tonchio, una specie di coleottero che depone le uova nei semi.

Peculiarità

I fagioli borlotti si caratterizzano per le striature rossastre e un sapore molto intenso.
Sono legumi con una polpa più tenera rispetto a quelli neri, tipici della cucina messicana: sono ideali per deliziose minestre di fagioli, zuppe e vellutate, ma anche creme e spume soffici.
La polpa si sfalda in cottura e permette il rilascio di una consistenza cremosa che si amalgama con l'amido del riso, della gramigna e della patata.
Ottimi anche i fagioli in tecia, tipici della cucina veneta ("in potacìn").
Dopo il raccolto si possono conservare in freezer anche per parecchi mesi.