Porro

Caratteristiche del Porro

Oggi questa pianta è coltivata e apprezzata in tutto il mondo, e il suo falso fusto, parte edibile dell’ortaggio, viene comunemente utilizzato in cucina come sostituto della cipolla, grazie al sapore delicato che lo caratterizza.

Terreno e concimazione

Il porro richiede un terreno a pH subacido, di medio impasto, ricco di sostanza organica, possibilmente sabbioso e soprattutto con buone capacità di drenaggio. La concimazione può essere effettuata spargendo del letame maturo o, in alternativa, del compost insieme a una media quantità di concime a lenta cessione a base di fosforo e potassio. Il porro si adatta a diverse condizioni climatiche, anche a quelle più fredde, ma il suo habitat ideale è rappresentato dalle regioni a clima temperato o temperato-caldo. L'ortaggio si trapianta a circa 2 mesi dalla semina con piantine che avranno superato i 12 cm di altezza.

Piantumazione

Il porro si semina appena passato il gelo invernale, preferibilmente in modo scalare, così da prolungare la raccolta nel tempo. Tenendo conto del ciclo colturale di questo ortaggio, conviene eseguire la semina utilizzando un semenzaio a letto caldo piuttosto che direttamente in campo. Il seme va interrato a circa mezzo centimetro di profondità. Dopo un paio di mesi, quando le piantine sono alte circa 15 cm, vengono poste a dimora in solchi molto profondi, collocandole a 15 cm l’una dall’altra su file distanziate tra loro di 40 cm.

Coltivazione

Il porro può essere coltivato insieme a molte colture: nota è la consociazione tra porro e carota per reciproca protezione dai fitofagi. Per quanto riguarda le cure colturali, l’ortaggio in oggetto ha bisogno di frequenti irrigazioni, a esclusione del periodo invernale e degli autunni piovosi. È importante evitare di bagnare la parte aerea della pianta e prevenire la formazione di ristagni idrici, così da non favorire l’insorgenza di malattie fungine e disseccamenti. Il porro necessita di ripetute rincalzature, che consistono nello spostare della terra attorno al fusto fino a coprirne tutta la porzione bianca. Questa operazione permette di raccogliere porri più saporiti e teneri, con steli dalla parte bianca ben sviluppata. È inoltre necessario effettuare diversi interventi di sarchiatura allo scopo di arieggiare il terreno e pulire le colture dalle piante infestanti. I porri invernali si raccolgono dopo circa 5-6 mesi dalla semina, quando il fusto raggiunge i 4 cm di diametro.

Malattie

Tra i principali fitofagi che colpiscono i porri risulta particolarmente temibile la tignola del porro (Acrolepiopsis assectella), le cui larve di colore verde chiaro provocano erosioni con capo bruno o nerastro a carico delle foglie centrali. Un’altra minaccia è rappresentata dal nematode degli steli (Ditylenchus dipsaci), che determina deformazioni delle foglie e del bulbo, i cui tessuti diventano spugnosi e poi marciscono. Il porro può essere danneggiato anche da malattie crittogamiche, come la peronospora del porro, che causa macchie decolorate sulle foglie, e le ruggini, che determinano disseccamenti fogliari.

Peculiarità

Il porro, pur essendo parente stretto della cipolla, ha un sapore molto più delicato e gradevole al palato ed è più digeribile. Le varietà invernali sono in genere più saporite mentre quelle estive risultano più tenere. Di solito in cucina si utilizza la parte bianca del fusto per la preparazione di contorni o per il soffritto al posto della cipolla, ma anche le foglie verdi sono buone e commestibili e sono ottime per aromatizzare salse e minestre. Dopo la raccolta, i porri si possono conservare in cantina o in altro locale fresco e ventilato per 1-2 mesi, con le radici ricoperte di terriccio.
 
Il porro è una pianta tipicamente invernale affine alla cipolla e all’aglio ma dal sapore meno pungente. La parte edibile di questo ortaggio (la porzione bianca) viene comunemente usata in cucina per la preparazione di contorni, zuppe, torte salate e come sostituto della cipolla. Ne esistono diverse varietà che possono essere coltivate e raccolte per tutto l’anno. Le varietà più comuni sono quelle invernali (Mostruoso di Carentan, Gigante d’Inverno, Lungo d’Inverno), che possono rimanere nel terreno anche durante i mesi più freddi e si raccolgono a partire da novembre.