Il ribes nero (R. nigrum) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae coltivato per i suoi frutti commestibili a bacca nera, rotondi, riuniti in grappoli e con polpa di sapore acidulo-dolciastro che si consumano freschi o si usano per fare conserve e sciroppi.
Il ribes nero si adatta bene a vari tipi di terreno anche se quelli di medio impasto, sciolti, ricchi di humus e ben drenati danno i risultati migliori. Si consiglia una concimazione organica di fondo con stallatico ben maturo. La pianta richiede una posizione semi-ombreggiata in estate, solo leggermente ventilata. Il ribes nero manifesta resistenza all’eccessivo freddo invernale ma teme gli abbassamenti termici primaverili che possono compromettere la formazione dei frutticini. La messa a dimora si effettua dall’autunno a fine inverno.
Il ribes nero si propaga mediante la tecnica della talea, ossia prelevando un ramo legnoso da una pianta madre e impiantandolo in un vaso contenente terreno umido e soffice. Ad avvenuta radicazione, le talee potranno essere posizionate sia in pieno campo che contro un muro, allevate su filari. Per il trapianto è necessario scavare un solco profondo e largo 40-50 cm, in modo da assestare bene la terra. La densità dell’impianto varia a seconda del sistema di allevamento: 3 m tra le file e 1,5 m tra un individuo e l’altro nell’allevamento a cespuglio, 2 m tra le file e 1 m sulla fila in quello a spalliera.
Il ribes nero, salvo particolari condizioni, non necessita di annaffiature e si accontenta delle piogge. Per favorire una buona fruttificazione, in autunno è utile effettuare una concimazione con concime organico maturo seguita in primavera dall’aggiunta di prodotti a lenta cessione. Dopo la piantagione, occorre potare i piccoli rami appena sopra la gemma situata all’esterno della ramatura. Dal secondo anno di coltivazione si provvederà al taglio dei getti troppo deboli e dei rami che crescono lateralmente o verso il basso. Negli anni seguenti andranno eliminati i rami più vecchi (oltre i 5 anni) e quelli che hanno fruttificato poco. Per salvaguardare la salute della pianta, si consiglia di evitare i ristagni idrici sul terreno, zappettare periodicamente il terreno ed effettuare un trattamento anticrittogamico preventivo con la poltiglia bordolese. La raccolta dei frutti è piuttosto rapida e si effettua nel periodo estivo, da fine giugno ad agosto, recidendo i grappoli interi.
Il ribes nero è un arbusto alto fino a 2 m noto per i suoi gustosi e profumati frutti di colore nero che si prestano sia per il consumo fresco sia per la produzione di marmellate e sciroppi e che sono di grande interesse nel campo fitoterapico. È una pianta autofertile che presenta un’ottima resistenza al freddo e predilige la collocazione a dimora in una posizione luminosa (a mezz’ombra in estate). Le principali varietà coltivate sono il Ribes Nero di Borgogna, il Gigante di Boskoop e l’Andega. La durata delle piante è di 15-30 anni. I frutti sono pronti per la raccolta dai primi di luglio fino a settembre.
Il ribes nero è esposto ad alcune avversità come l’oidio, una malattia fungina che si riconosce per la spolverata bianca sulla foglia e che si risolve con trattamenti a base di zolfo. I cespugli possono essere colpiti dalla muffa grigia, i cui segni sono una polvere grigiastra che può apparire anche sul frutto. Questo problema è prevenibile evitando eccessiva umidità e ristagni idrici. Un’altra minaccia comune è rappresentata dagli afidi, che si manifestano con bordi arricciati delle foglie e frutti che cadono. In questo caso si consiglia di intervenire spruzzando un antiparassitario e bruciando gli scarti.
Le bacche del ribes nero hanno un sapore acidulo e marcatamente aromatico. Sono molto rinfrescanti, ricche di vitamine, in special modo di vitamina C, sali minerali e sostanze fenoliche, che sono importanti antiossidanti. Vengono utilizzate per la produzione di marmellate, sciroppi, succhi, gelatine e gelati e per la preparazione di originali piatti a base di carne e antipasti. In Francia vengono impiegate per la produzione di liquori come la Crème de Cassis o il Ratafià de Cassis. Si conservano al fresco per alcuni giorni ma si possono anche congelare.