Il Rosmarino prostrato è una pianta aromatica tipica delle zone del Mediterraneo, appartiene alla famiglia delle Labiate come la Salvia e la Lavanda. Spesso viene utilizzato come pianta ornamentale per aiuole o giardini. La differenza che lo contraddistingue da quello comune è il suo comportamento prostrato, i rami flessibili tendono verso il basso. Forma un cespuglio sempreverde di altezza massima di 30 cm ma poi i rami ricadono a causa del peso verso il suolo e si allungano. Le foglie aghiformi hanno forma lanceolata e lineare, ricoprano interamente i rami. La pagina superiore è di colore verde brillante mentre quella inferiore è bianca-argento, sono molto profumate in quanto ricche di oli essenziali. I fiori piccoli e viola-azzurri spuntano in inverno e permangono fino a primavera. I semi sono all’interno dei frutti acheni legnosi e duri.
Cresce bene in terreni calcherei e secchi ma si adatta facilmente anche ad altre tipologie. Il terreno migliore è leggero, sciolto e con un buon drenaggio, è consigliabile aggiungere sabbia al terriccio per evitare il ristagno dell’acqua. La buca per la messa a dimora deve essere larga e profonda il doppio rispetto al vaso d’origine. La concimazione va effettuata al momento della messa a dimora con del concime organico. Nel corso della ripresa vegetativa, a fine inverno, si devono apportare potassio, azoto e fosforo tramite concimi liquidi. La posizione migliore è soleggiata anche in pieno sole, la mezza ombra va bene basta che almeno per qualche ora al giorno sia esposto ai raggi solari. Se l’inverno è molto freddo e con molte gelate è opportuno posizionarlo al riparo dai venti, se è in vaso spostarlo in un una zona al riparo dal freddo. La primavera inoltrata, aprile e maggio, è il periodo adatto per il trapianto.
La propagazione si effettua per seme, per talea o per divisione dei cespi. La talea si crea recidendo un ramo e pulendolo dalle foglie basali, lasciando sole quelle all’apice. Immetterla in un contenitore con terriccio comune miscelato con sabbia, coprire con un telo di plastica per mantenere il livello di umidità. Il substrato va mantenuto costantemente umido ma non troppo. Dopo qualche mese e quando saranno presenti i nuovi germogli le radici saranno cresciute ed è possibile al messa a dimora definitiva a piena terra oppure in vaso. Riempire le buche del trapianto della pianta con della torba umida e del superfosfato. In primavera durante la divisione dei cespi si deve far attenzione a non recare danno alle radici.
È possibile utilizzare questa aromatica per abbellire le bordure delle ringhiere di confine per creare siepi basse. Le piante devono essere disposte ad almeno 30cm di distanza. Può essere coltivato anche in grandi vasi, se le radici sono strette in contenitori la fioritura sarà migliore. I vasi devono avere i fori sul fondo per agevolare la fuoriuscita dell’acqua delle annaffiature. Una volta all’anno si deve rinvasare la pianta in uno più grande. Nei primi mesi primaverili si procede con la potatura dei rami secchi o danneggiati dall’inverno, i rami legnosi si recidono alla metà della loro lunghezza. A fine estate si regolano i rami cresciuti in modo disordinato. Se le foglie sono di piccole dimensione si deve somministrare un buon concime liquido per piante aromatiche. Le annaffiature durante il periodo vegetativo devono essere regolari ma facendo attenzione a non creare i ristagni idrici che sono molto pericolosi per la pianta. Il raccolto dei rami per scopi culinari o fitoterapici può avvenire in qualsiasi momento.
È una aromatica molto resistente ma parassiti e malattie possono a volte attaccarla. Gli afidi portano al deperimento dei rami o successivamente della pianta perché si nutrono della sua linfa. Eseguire un trattamento preventivo quando nascono le prime infiorescenze per evitare il loro attacco e quello di altri parassiti. Una malattia comune ma dannosa che può portare alla morte della pianta è il marciume radicale provocata da un scarso drenaggio. Aggiungere ghiaia o argilla espansa alla terra e non esagerare con le annaffiature aiuta ad evitare il ristagno idrico. La presenza di macchie bianche è dovuta dall’oidio, malattia provocata dalla presenza di un fungo. Questo si manifesta quando l’umidità è eccessiva e il circolo d’aria è insufficiente.
Il Rosmarino prostrato è utilizzato e conosciuto da sempre sia in cucina sia nel settore della fitoterapia. Il profumo è aromatico e canforato, forte e durevole nel tempo anche dopo che è stato reciso uno stelo. Ha proprietà digestive, antinfiammatorie, antisettiche e purificanti per la pelle e per la cute. Le foglie sono ricche di oli essenziali che vengono distillati ed utilizzate in erboristeria per la produzione di oli essenziali. In cucina si utilizza per insaporire piatti di carne o di verdure, nei prodotti da forno ed in alcune ricette dolci. Si possono preparare infusi che aiutano la digestione. Tagliare alcuni rametti e appenderli nelle stanze aiutano profumare gli ambienti, negli armadi hanno la funzione di antitarme. Se si desidera essiccarlo è meglio raccogliere gli steli in estate perché sono maggiormente profumati, porli avvolti da carta da giornale in luoghi asciutti e al buio.