La valeriana da insalata

Terreno e posizione

Il terreno più adatto per la coltivazione di questo ortaggio è di tipo argilloso. Non è necessario un substrato specifico ed è sufficiente preparare la zona lavorandola adeguatamente. L'unica accortezza è evitare la messa a dimora nei contesti particolarmente siccitosi ma teme anche le situazioni di intensa umidità. Può beneficiare della vicinanza di porri, ravanelli, cavoli ed altre specie di erbe. Non vi sono particolari problematiche per ciò che concerne il freddo, bensì per le esposizioni al caldo torrido, che potrebbero comprometterne lo sviluppo. Si semina da luglio a ottobre a mano in pieno campo.

Semina e trapianto

Le operazioni di semina della valeriana da insalata non sono affatto complesse e non richiedono specifiche competenze, permettendo anche a coloro che non hanno il pollice verde di ottenere poi un buon raccolto. Dalla seconda parte dell'estate all'autunno si può iniziare con la semina a mano, procedendo a spaglio oppure a file. La profondità da rispettare per interrare il seme è di circa mezzo centimetro o addirittura limitandosi a comprimere leggermente il terreno con la rullatura. Se la semina è stata fatta troppo fitta, quando spuntano le piantine si dirada.

Coltivazione

Per una coltivazione ottimale si provvede alla preparazione del terreno, scegliendo una zona dell'orto non troppo esposta all'irraggiamento diretto. Se è disponibile un appezzamento dove la luce naturale è presente solo per una parte della giornata, può essere raccomandato seminare proprio lì. Ovviamente queste valutazioni devono essere fatte in relazione alle specificità climatiche e al periodo, tenendo conto che la valeriana teme l'assenza prolungata di acqua. Se la piovosità è eccessivamente scarsa, bisogna integrare l'apporto idrico con irrigazioni aggiuntive di supporto, evitando però i pericolosi ristagni per non provocare patologie fungine. Potrebbe essere poco agevole rimuovere le malerbe, specialmente se le piantine crescono poco distanti una dall'altra. Diradare serve anche e soprattutto a consentire all'aria di circolare, impedendo le malattie crittogamiche. Il raccolto inizia già a settembre e prosegue fino al mese di marzo, estirpando manualmente o prelevando soltanto le foglioline.

Malattie

La peculiarità di questa specie vegetale è la natura abbastanza rustica, che non richiede eccessive accortezze colturali. La raccomandazione da seguire è cercare di tenere a bada le erbe infestanti ma non serve ricorrere alla pacciamatura. Con un intervento di sarchiatura la valeriana diventerà predominante nella zona di semina e non saranno necessarie altre attenzioni. Va evidenziato, tuttavia, che le lumache vanno ghiotte di valeriana ma si può rimediare con alcuni accorgimenti non chimici. Si utilizzano la cenere, il caffè e i gusci di uova sbriciolati, avendo cura di innaffiare regolarmente.

Consumo

La genuinità della valeriana da insalata la rende perfetta per un consumo quasi esclusivamente a crudo. Molte persone preferiscono il sapore delle piantine giovani perché risultano più buone, con una dolcezza davvero unica nel suo genere. La valeriana può essere anche saltata in padella, senza prolungare troppo la cottura e non esagerando con le spezie, proprio per non coprirne le caratteristiche. Il condimento con un eccellente olio extra vergine d'oliva ne esalta ulteriormente il gusto. È abbastanza delicata e si raccomanda la conservazione in frigorifero solo per alcuni giorni consumandola freschissima.