L'anguria

Caratteristiche dell'anguria

L'anguria, chiamata comunemente cocomero, è una pianta dall'andamento strisciante che predilige i climi caldo-temperati. Il frutto possiede grandi dimensioni e una forma ovale. La polpa è rossa e succosa con numerosi semi, mentre la buccia è liscia.

Terreno e concimazione dell'anguria

Le angurie amano i terreni ben drenanti perché risentono dei ristagni idrici, che possono portare ad asfissia radicale oppure marciumi. I risultati migliori si ottengono con un suolo argilloso, sciolto oppure a medio impasto. Comunque è importante che il terreno sia lavorato in profondità e ricco di sostanze organiche. L'anguria è una specie molto adattabile perché può vivere in qualunque pH, da neutro ad acido. La pianta può essere coltivata anche in vaso. In questo caso si consiglia di usare una miscela di terriccio universale e torba o sabbia fine.

Piantumazione dell'anguria

Per il fatto di essere un frutto estivo, l'anguria necessita di alte temperature per crescere. Per questo motivo può essere coltivata in pieno campo solo nelle Regioni a clima caldo-temperato. In alternativa, bisogna optare per la coltivazione in serra. La semina in genere si svolge in primavera così da fare la raccolta in agosto. Nelle zone del Sud Italia o in serra è possibile effettuare una semina precoce a fine di marzo perché le angurie siano pronte a luglio. In alternativa si può spostare il vaso in un ambiente riparato.

Coltivazione dell'anguria

Bisogna tenere a mente che questa specie risente molto del freddo e le basse temperature possono far morire le piantine germinate. Di conseguenza è bene essere certi che non ci sia il rischio di gelate oppure far sviluppare i semi in un vaso tenuto in un ambiente riparato. L'anguria ha uno sviluppo rapido e raggiunge notevoli dimensioni: perciò è bene lasciarle sufficiente spazio per crescere (almeno 1,5 metri). Quattro settimane prima della semina il terreno va lavorato in profondità e concimato con stallatico maturo. Il suolo deve essere umido ma occorre evitare i ristagni idrici perché la pianta teme l'umidità eccessiva. Per questo motivo, se si opta per la coltivazione in vaso, si stende sul fondo uno strato di argilla per favorire il drenaggio dell'acqua. In particolare gli squilibri idrici sono pericolosi durante la fase di maturazione perché possono causare marciumi del frutto oppure abbassare la qualità e il sapore della polpa.

Malattie dell'anguria

L'anguria può essere soggetta a infestazioni di insetti parassiti o di acari. Tra questi ultimi si ricordano il ragnetto rosso e quello giallo. Per quanto riguarda i parassiti, i danni possono essere provocati dalle larve oppure da insetti adulti. Gli afidi si nutrono della linfa della pianta e favoriscono la diffusione di malattie da un esemplare all'altro. Invece le coccinelle, le larve di maggiolino e il grillotalpa attaccano le foglie e i fiori. L'anguria può anche sviluppare patologie crittogamiche come la tracheomicosi e la peronospora o essere colpita dalle muffe.

Peculiarità dell'anguria

Coltura diffusa nel Sud Italia, l'anguria si caratterizza per le sue forme ovali di grandi dimensioni e la polpa rosso vivo, succosa e dal sapore zuccherino. Si tratta di una pianta da rinnovare ogni anno al termine del suo ciclo. Infatti il frutto viene raccolto maturo quando il picciolo è ormai secco e l'esemplare è esausto. Bisogna tenere a mente che la raccolta rappresenta la fase più problematica e difficile. Per questo motivo si fa riferimento a un esperto tagliatore, capace di determinare quando l'anguria è pronta per essere colta e di distaccare il frutto dal picciolo.