Angurie

Caratteristiche delle angurie

La coltivazione dell’anguria si addice a quasi tutta la nostra penisola, ad eccezione dei rilievi dove le temperature non sono sufficienti e le piogge estive possono essere eccessive. Richiede un clima temperato-caldo, ma non eccessivamente umido, specialmente durante la maturazione. Il terreno deve essere di medio impasto, sciolto, drenato, ma anche ricco di sostanza organica. Deve essere lavorato in profondità, in autunno, inglobando poi a primavera anche 5 q di ammendante ogni 100 mq.

Il trapianto si fa in aprile (quando si può anche seminare in pieno campo). La distanza tra le file è di circa 200 cm, un po’ meno sulla fila. La semina richiede poi diradamento che va fatto con cura, tagliando a monte dei cotiledoni, senza strappare. Si consiglia di approntare da subito una pacciamatura organica (paglia, erba secca) o meglio ancora usare un telo apposito: il terreno rimarrà fresco e eviteremo marciumi e crittogame.

Coltivazione dell'anguria

Regolare le irrigazioni è fondamentale. Nelle prime fasi di crescita il terreno deve sempre essere fresco e quindi distribuiremo acqua frequentemente. Da giugno invece bisogna quasi sospendere per evitare l’insorgere di spaccature e per favorire la concentrazione zuccherina e un sapore intenso. Per un abbondante raccolto (mai più di 4 per pianta però, pena la scarsa qualità) bisogna intervenire cimando il tralcio principale dopo la terza foglia.

La raccolta si ha circa 4 mesi dopo la semina: un segnale di giusta maturazione è il disseccamento del peduncolo.

Le crittogame sono le patologie più diffuse: si evitano con un corretto avvicendamento delle colture e irrigazioni controllate.

Le varietà in commercio sono numerosissime. Naturalmente ci sono le tradizioni, di grandi pezzatura, che si differenziano per la forma oblunga o sferica. Oggi le più interessanti sono però quelle piccole: il sapore è più intenso e spesso sono senza o con pochi semi (magari bianchi). Sono anche più facili da refrigerare.