Il finocchio

Caratteristiche del finocchio

Il finocchio (Foeniculum vulgare) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Ombrellifere. La parte commestibile è formata dalle guaine delle foglie basali, ispessite e carnose, bianche, dolci e aromatiche, strettamente addossate fra loro fino a formare il caratteristico "grumolo".

Terreno e concimazione del finocchio

Il finocchio esige molto sole, è poco resistente al gelo e si coltiva su terreno sciolto, ben lavorato e concimato. La concimazione si effettua di solito prima della semina o del trapianto con letame o compost. In alternativa è possibile apportare potassio e fosforo, mentre l’azoto va somministrato in copertura con la coltura in atto, ma senza esagerare per la facilità con cui la pianta accumula nitrati nelle parti commestibili. Il trapianto avviene in media 30-40 giorni dopo la semina, quindi per le varietà estive si tratta del periodo che va da marzo ad aprile mentre per quelle invernali da agosto a ottobre.

Piantumazione del finocchio

Nel Meridione il finocchio si semina a fine agosto o in gennaio-febbraio e si raccoglie in inverno oppure in primavera o fra la primavera e l’estate. Al Nord, invece, la semina inizia a metà giugno e si protrae fino ad agosto. Il raccolto è atteso tra ottobre e dicembre.
La piantumazione può essere attuata attraverso la semina diretta oppure quella in semenzaio, trapiantando le piantine quando avranno almeno cinque foglie e saranno alte intorno ai 10-15 cm. Il seme va interrato ad 1 cm di profondità in file distanti 50-70 cm, lasciando 30 cm tra una pianta e l’altra.

Coltivazione del finocchio

Il finocchio ha bisogno di frequenti irrigazioni sia in caso di semina diretta che di trapianto. Se la pianta soffre crisi idriche tende ad anticipare la fase di fioritura, pregiudicando l’ingrossamento del grumolo. Data la sua sensibilità ai ristagni d’acqua, è necessario far sgrondare il più possibile l’acqua in eccesso.
Al momento della messa a dimora in campo aperto si consiglia di fresare il terreno ad una profondità di 15-20 cm e di concimare abbondantemente. È altresì necessario effettuare sarchiature regolari.
Per evitare che le foglie esposte alla luce inverdiscano e diventino dure occorre rincalzare accuratamente le piante, ricoprendole con della terra man mano che emergono dal terreno. La rincalzatura va ripetuta più volte durante la crescita della pianta.
I finocchi si raccolgono quando i grumoli hanno raggiunto le giuste dimensioni, cioè a circa 80-120 giorni dalla semina. Se vengono raccolti prima risultano fibrosi e meno pregevoli, se invece si aspetta troppo possono indurire, deformarsi e cominciare a formare gli scapi fiorali.

Malattie del finocchio

Tra le malattie che possono prendere di mira il finocchio possiamo citare la Sclerotinia, causata dal fungo Sclerotinia sclerotiorum, che provoca marciume. Altre malattie fungine molto comuni sono la Peronospora (Plasmopara nivea), che si riconosce per le striature nere sui gambi, e la Ramularia (Ramularia foeniculi), che si manifesta con macchie brune sulle foglie e sui fusti. È inoltre necessario prestare attenzione all’Erwinia carotovora, un batterio responsabile di marciumi molli, e ai parassiti animali come le larve di nottua, che si nutrono a spese delle parti verdi della pianta, gli afidi e le chiocciole.

Peculiarità del finocchio

Il finocchio presenta un sapore dolce e un’aroma a metà tra l’anice e la liquirizia. Una peculiarità di questo ortaggio è la distinzione tra maschio e femmina: il primo, rotondeggiante e croccante, è ideale da gustare crudo, in insalata o in pinzimonio, la seconda si presenta con una forma più allungata e si mangia soprattutto cotta.
Il finocchio, ripassato in padella con la besciamella e poi gratinato, diventa un contorno sostanzioso e ghiotto. Si conserva nel cassetto in basso del frigorifero oppure in una cassetta posta in un luogo fresco, non troppo umido, lontano da fonti di luce e calore.