Finocchi

Caratteristiche dei finocchi

Il finocchio non è di difficile coltivazione, ma richiede condizioni specifiche. Innanzitutto è una pianta che necessita di alte temperature, specialmente durante le ultime settimane di crescita, e un ambiente piuttosto umido. Essendo però facile preda di crittogame è anche importante crescerlo in suoli ben drenati, ma allo stesso ricchi. In parole povere è l’ortaggio ideale per le zone costiere e per le regioni centro-meridionali del nostro paese.

La preparazione del terreno richiede di inglobare almeno 3 q/100mq di ammendante organico stagionato. La semina si può fare a gennaio (al Sud, con raccolto a giugno) o in piena estate (altrove, con raccolto a ottobre-novembre). Il trapianto si ha poi circa 45 giorni dopo, quando le piantine hanno raggiunto 15 cm di altezza.  La distanza ideale tra le file è di 60 cm e nella fila almeno di 20 cm (eventualmente effettuando un diradamento se la semina è stata fatta direttamente a dimora).

Cure colturali, patologie e varietà

Quando l’ultima parte dell’accrescimento (il grumulo deve aver raggiunto le dimensioni di un pugno) è in inverno diventa indispensabile ricorrere alla rincalzatura per proteggere il prodotto dal freddo. Questa pratica è  utile anche negli altri periodi dell’anno per ottenere l’imbianchimento perfetto che conferisce tenerezza, dolcezza e croccantezza al finocchio.

Le irrigazioni sono importanti in particolar modo nella bella stagione: per evitare ristagni, ma anche stress idrico (che fa velocemente montare a seme) si consiglia di annaffiare spessissimo, ma con quantità moderate nelle prime fasi della coltura, per poi dilazionare, ma aumentando le dosi.

Tra le avversità segnalo lumache, limacce e le crittogame come la sclerotinia e la batteriosi Erwinia carotovora.

Tra le varietà più diffuse segnalo il romanesco, molto grande con guaine sode, medio-precoce. Quello di Napoli è grande a striature fini ed è tardivo. Infine il Wadenromen, precoce, è carnoso e tenero.