Il nome del pomodoro corno deriva dal suo aspetto: infatti ha una forma allungata che termina a punta, che ricorda quella di un corno. Considerato l'antenato del pomodoro San Marzano, ha una buccia liscia di colore rosso intenso e una polpa carnosa.
La coltivazione può avvenire in ogni tipologia di terreno, tuttavia il pomodoro corno predilige i suoli drenanti, molto fertili, morbidi al tatto, con pH neutro, soffici e a medio impasto. Queste caratteristiche permetteranno di avere piante sane e robuste, oltre a una resa elevata. Comunque si consiglia di incorporare nel terreno compost oppure stallatico maturo prima di procedere alla semina o al trapianto delle piantine germinate. L'operazione deve essere svolta con almeno 20 giorni di anticipo. In alternativa, si possono utilizzare prodotti minerali a lenta cessione.
Proprio per le sue caratteristiche, il pomodoro corno necessita di un'esposizione soleggiata e di temperature superiori a 20°C. Le piante possono morire facilmente se le temperature scendono sotto i 5°C. Per questo motivo la semina in pieno campo può essere effettuata soltanto a partire dal mese di aprile. È necessario aspettare la fine delle gelate tardive per evitare che i pomodori subiscano danni. In alternativa, si può optare per la semina in serra o in semenzaio per poi trapiantare le piantine germinate nell'orto. Il trapianto va fatto nei periodi più freschi della giornata lasciando 35-45 cm tra un esemplare e l'altro.
Per garantire un regolare apporto di sostanze nutritive, non solo è necessario concimare periodicamente la pianta, ma anche eliminare tutte le erbe infestanti che crescono nelle vicinanze. Inoltre si consiglia di effettuare un'operazione di pacciamatura, stendendo sul terreno uno strato di paglia oppure un telo di plastica. Dato che il pomodoro corno ha una crescita vigorosa, è bene predisporre tutori di supporto a cui legare la pianta usando dello spago. In questo modo si riduce il rischio che venga attaccata dai funghi. Le concimazioni devono avvenire ogni 7-10 giorni spargendo sul terreno concimi minerali a base di magnesio, ferro, potassio, azoto, microelementi e fosforo. Durante la fase di sviluppo e di maturazione del pomodoro corno, invece, è meglio aumentare l'apporto di potassio. Per avere una resa abbondante si consiglia di cimare gli apici dopo l'ultimo palco floreale e di eliminare i germogli ascellari. In questo modo si riesce ad anticipare la maturazione degli ortaggi.
Il pomodoro corno è sensibile al marciume apicale, causato dalla presenza di ristagni idrici nel terreno o da carenza di calcio. Per questo motivo è necessario equilibrare con attenzione le irrigazioni e legare la pianta a tutori di sostegno per evitare che le foglie rimangano a contatto con il suolo. Inoltre gli apporti idrici troppo abbondanti possono causare l'asfissia radicale e la spaccatura dei frutti. Il pomodoro corno è anche soggetto a infestazioni di parassiti come afidi, tute e nottue gialle. Queste ultime compaiono sotto forma di larve sia in primavera sia in estate.
Molto apprezzato per la sua consistenza piena e soda, il pomodoro corno può essere usato per la preparazione sia di zuppe, sughi e salse sia di insalate. Inoltre è ottimo anche grigliato grazie alla sua forma allungata e cilindrica e al peso di 100-200 grammi. La raccolta si svolge trascorsi 60-80 giorni dal trapianto, ma il periodo varia a seconda della destinazione d'uso dei frutti. I pomodori da insalata sono colti ancora immaturi, quando la buccia ha un colore verde-rossastro. Invece gli ortaggi da conserva devono essere raccolti maturi, quando la buccia è rosso intenso.